Veglie, racconti, storie e dicerie. Un mondo pieno di mondi sempre a disposizione: basta solo un po' di fantasia. Oggi è difficile imbattersi in poeti che improvvisano per questa ragione abbiamo pensato a delle "soluzioni" che provino a ricostruire le atmosfere del passato, che attualizzino l'improvvisazione, che riportino i poeti laddove dovrebbero stare: in ogni parte del mondo.
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A veglia coi poeti
Balli e canzoni à la carte
Dall'omonimo libro di Pietro
Gl'improvvisattori
Ancora i poeti girano e si incontrano, si scontrano e si “accoppiano” in esilaranti contrasti faceti o in profondissime diasanime filosofiche.
L’improvvisazione poetica in ottava rima, che ancora oggi contraddistingue la Toscana, il Lazio, l’Umbria e l’Abruzzo, rappresenta un’antica forma di confronto tra le persone. Gli spettatori riuniti in cerchio attorno ai poeti suggeriscono i temi e ascoltano i loro versi improvvisati ma non solo: ci sarà pure chi, con la semplice maestria dell’esperienza, saprà narrare storie e personaggi singolari del mondo di ieri e di oggi. Non mancheranno musica e canti popolari.
I suonatori sono l’anima delle feste.
Polche, mazurche e valzer uniti ai balli di gruppo di un tempo e alle canzoni improvvisate sul momento in base alle richieste del pubblico: un ritmo antico per serate dal ritmo nuovo.
La compagine varia la sua composizione in base alle necessità dell’evento e dell’organizzazione e dello spazio disponibile. Lo spettacolo può tenersi in qualsiasi luogo senza necessità di amplificazione perché suoniamo in acustico. È preferibile, ma non vincolate, prevedere una piccola pista da ballo.
Dall’omonimo libro di Pietro parte la lenta dissoluzione della società mezzadrile. Giorno dopo giorno si ara, si semina, si miete, si riverisce il padrone e sopportando si tace. Poi la guerra coi lutti e la fame. Poi la libertà, la determinazione e infine la busta paga. Pietro racconta e nel racconto si specchiano le esistenze di quanti, col secondo dopoguerra, non trovarono soltanto la libertà dal nazifascismo.
I racconti di Pietro si alternano alle ottave, ai rispetti, agli stornelli e alle canzonette popolari trasmesse dalla radio dell’epoca e suonate sul palco dal vivo da un’orchestrina.
Prendete uno spazio, metteteci gl’improvisattori e dategli una frase o una semplice parola e godetevi lo spettacolo. Partendo dagli stimoli forniti dal pubblico gl’improvvisattori costruiscono storie e canzoni, favole e poemi facendo leva esclusivamente sulla loro fantasia, sulla loro capacità d’improvvisare in versi e in prosa e soprattutto interagendo continuamente col pubblico che diventa parte attiva dello spettacolo.