Zingaretti che sogna Berlinguer

Contrasto poetico in ottava rima

di Eutonto Buggera

Poeta
Son vent’anni che il secolo procede
speditamente come il tempo vuole
senza guardare a quello che succede
così ogni giorno si rivede il sole
il tempo è galantuomo e la mercede
che pretende è l’insieme di parole
che per combinazion raccolte sono
in questo canto dal vetusto suono.

Poeta
Innanzitutto vi chiedo perdono
se il canto vi parrà un poco brutale
però inerte alla musa mi abbandono
dei versi suoi farò da scritturale
ecco i fatti accaduti come sono:
vi canterò di un sogno assai speciale
di quando Berlinguer dei nuovi eletti
chiese conto a Nicola Zingaretti

Poeta
Disteso sotto sette copriletti
Nicola tra le braccia di Morfeo
del partito sognava i giusti assetti
come far deve il bravo corifeo
di sardine grillini e chierichetti
cercava farne un ottimo cibreo
per farne dei taglioli saporiti
e saziar delle pance gli appetiti.

Poeta
Ma nel mezzo a quei sogni coloriti
la vide in lontananza una figura
dai lineamenti bene definiti
con un par d’occhi che mettean paura
d’un tratto tutti erano spariti
e l’atmosfera s’era fatta scura
e nella buia stanza al capezzale
apparve Enrico in abito spettrale.

Poeta
Lungo la schiena un brivido glaciale
corse al dormiente in quella situazione
perché una voce alquanto gutturale
domandava una qualche spiegazione:
Berlinguer
«Dimmi dov’è la sede nazionale,
io l’ho cercata in ogni direzione
e in tutta via delle botteghe oscure
non fui buono a trovarne l’entrature.».

Zingaretti
«Sono cambiati i tempi e le culture
non siamo più i compagni di una volta 
le nostre riflessioni più mature
ci hanno condotti a imprimere una svolta 
chiuso è il passato e nuove aperture 
hanno permesso la bella raccolta 
di risorse da tutta la nazione
di vario censo e di vasta estrazione.».

Berlinguer
«spiegami un po’ codesto paragone
lo a malapena credi lo comprendo
i defunti compagni la missione
m’hanno data di tornar quaggiù correndo
che sono un poco tutti in apprensione
voglion sapere cosa sta accadendo
giacché di parteggiar perdeste l’arte
e militate fieri da ogni parte.».

Zingaretti
«Quando un uomo come te lesto diparte
lasciando un patrimonio dottrinale
che non puote finir nel gettacarte
si acquisisce un obbligo morale
vogliamo superar l’ira di parte
secondo la proposta tua geniale
le gambe abbiamo dato al compromesso
portando l’intuizione tua al successo.».


Berlinguer
«Dormivo quieto all’ombra di un cipresso
era il millenovecentonovantuno
mi godevo la pace del decesso
quando sentii uno stimolo importuno
di rigirarmi ancora non ho smesso,
in quell’avello angusto alieno e bruno
la pace eterna par che non arrivi
se guardo ai compagni che son vivi.».

Zingaretti
«Non ti ricordi Enrico ti accanivi
perché la pace si facesse presto
al vescovo Bettazzi riferivi
che la democrazia era il tuo contesto
di questa pace vuoi che ora mi privi
il nostro progredir non lo calpesto
torni alle idee di Longo e Pietro Secchia
ma se ci pensi è una dottrina vecchia.».

Berlinguer
«Nel pensier proprio ognuno si rispecchia
per darsi la ragione ed il coraggio
ma a volte basta un’infima fetecchia
a scardinare tutto un ingranaggio
se qualche idea la testa ci punzecchia
bisogna analizzarla in modo saggio
puntavo a un comunismo occidentale
non a un partito nuovo e liberale.».

Zingaretti
«È un partito dal taglio sociale
a confermarlo pensa siamo in tanti
su questa economia surnazionale
dobbiamo governare tutti quanti
finito è ormai lo stato nazionale
si guardan dell’Europa gli abitanti
dalla Polonia alle Baleari
tutti i popoli vivono alla pari.».

Berlingur
«Ma quei principî che avevamo cari
pei quali combattemmo a passo a passo
nelle fabbriche, nei campi e sopra i mari
eran cambiali pronte per l’incasso
invece tutti gli altri segretari
hanno investito sempre più al ribasso
e dalla svolta della bolognina
è stata solamente una rovina.».

Zingaretti
«Ventiquattr’ anni avevo quella mattina
io non ho colpa non mi brontolare
il comunismo dicevano declina
la sinistra bisogna rifondare
Il Partito Socialista ben cammina
la contingenza ci tocca lasciare
forse impreciso risultò il progetto
e se qualcuno ha colpa ce l’ha Occhetto.».

Zingaretti
«Ma dimmi Enrico chi non ha difetto
si può sbagliare una valutazione
subito getti l’ombra del sospetto
nuovamente si apriva una stagione
nulla fu fatto credi per dispetto
ma solo per il ben della nazione
così la quercia prese il sopravvento:
radica forte e resistenza al vento.».

Berlinguer
«Fu proprio questo a farmi spavento
la compagine male organizzata
mentre a destra ci fu un intendimento
con la fiamma missina sdoganata
a D’Alema segretario del momento
fece la quercia una grande fiammata
e con la quercia bruciaron le ghiande
e il PDS perse le mutande.».

Berlinguer
«Per fare poi le cose ben più in grande
sempre nel nome del rinnovamento
disse: «Compagni ora ci si espande!»
e aprì le porte ad ogni movimento
vennero proprio da tutte le lande
ma senza darsi un orientamento
per far così un lavoro più pulito
dal nome cancellarono partito.».

Zingaretti
«Ti sento Enrico molto inviperito
quando un partito si riorganizza
qualche errore è sempre garantito
però a molti non prese la strizza
un soggetto più grande fu imbastito
per rientrare orgogliosi nella lizza
e per sciogliere certi annosi nodi
mettemmo a capeggiar Romano Prodi.».

Zingaretti
«Dovremmo tutti tessergli le lodi
che ci portò in Europa senza spese
un uomo antico dai garbati modi
che lavorò pel bene del paese
fece il bilancio senza lasciar chiodi
sempre corretto fu nelle contese
venne appoggiato in ciò da ogni nazione
e guidò presto l’eurocommissione.».

Berlinguer
«Ma perché cadde la sua coalizione
spinta un po’ da D’alema e Bertinotti
per questo presiedé la commissione
e vittima restò di quei complotti
su l’ulivo si pose l’attenzione
però in mano a quei contadinotti
che tanto male l’hanno coltivato
alla fine non ha fruttificato.».

Zingaretti
«Troppo ti orienti verso il tuo passato
ma chi non s’accompagna resta solo
un unico soggetto moderato
per dare all’Italia un nuovo polo
è il progetto che abbiamo varato
che nel 2007 ha preso il volo
e che è stato l’unione delle unioni
e ha volato sulle ali di Veltroni.».

Berlinguer
«Fu l’uomo dalle mille indecisioni
ei tentennò come una canna al vento
non fu capace dopo le elezioni
di dire se era triste o era contento
per rinsaldare in fin le opposizioni
fece un governo ombra in parlamento
cercando di copiare Achille Occhetto
ma a lungo non durò quel gabinetto.».

Berlinguer
«E gl’italiani l’ebbero in dispetto
mancavano potenza ed intenzioni
non sortì fuori il desiato effetto
non fu facile ombreggiare Berlusconi
per il partito fu una Caporetto
e gli toccò di dar le dimissioni
così per dare retta agl’italiani
al timone ci misero Bersani.».

Zingaretti
«Ma con Piergigi si guardò al domani
col fronte democratico il successo
lo potemmo abbracciare a piene mani
a questo credo non farai il processo
il governo Berlusconi piani piani
portammo con la tattica al decesso
e in men che non si dica fummo pronti
a governare insieme a Mario Monti.».

Berlinguer
«Compagno Zingaretti per i conti
non c’è bisogno del pallottoliere
delle nuove elezioni i resoconti
vi tolsero ogni forma di potere;
è inutile Nicola che ti adonti
al governo non sapeste provvedere
e per non sfigurare col paese
mandaste Letta a far le larghe intese.».

Berlinguer
«Sempre facili paion le discese
ma più dell’erte sono faticose
specialmente se uno ha le pretese
di credere sicure le sue cose;
dalla terra di Dante in qualche mese
arrivarono le turbe più riottose
guidate da certi giovanotti
più scaltriti di Fanfani e di Andreotti.».

Zingaretti
«Enrico non mi far certi rimbrotti
il tempo odierno tu non lo capisci
il mondo d’oggi è pieno di corrotti
mentre tu ancora di onestate aulisci
la torta è scarsa e i commensali ghiotti
il mio imbarazzo so che percepisci
ti metterei al mio posto un giorno intero
ti faresti meno rosso e un po’ più nero.».

Zingaretti
«Talune volte qualche menzognero
imbonisce le folle e le ammaestra
poi con la celertà dello sparviero
infido le ghermisce e le incapestra
ma io in quei giorni a timonar non c’ero
guardavo il mondo da un’altra finestra
e nulla ho da spartir coi calzolari
che a Enrico Letta fecero i calzari.».

Berlinguer
«Siete sempre gli stessi gruppettari
avete fatto mille partitini
e abbatter le ingiustizie secolari
più non fa parte dei vostri destini
siete oramai dei biascicarosari
incuranti degli oppressi e dei meschini
e se manca la poltrona fate appello
a tutti i santi per qualche sgabello.».

Berlinguer
«Sarà meglio che torni nel mio avello
però tra i vivi non mi rammentate
e se vi balenassi nel cervello
troppo a pensarmi non vi soffermate
vi basti di saper che trotterello
sereno sulle nubi immacolate
e a costo di restar con Almirante
io da voialtri voglio star distante.».

Poeta
In quel momento col respiro ansante
Nicola si destò tutto sudato
si guardò intorno un poco titubante
non comprendendo quel che avea sognato
«Forse ─ si disse ─ son febbricitante
che di sentir parlar m’era sembrato.»
Poi si tirò il coltrone sulla fronte
tanto ─ pensò ─ per tutti pensa Conte.

(Novembre 2020)

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