Un classico dell’ottava rima il contrasto tra padrone e contadino scritto da Idalberto Targioni (1868 -1930) poeta autodidatta, sindacalista e militante politico antifascista. Tu sei sempre il medesimo pezzente, da un pezzo in qua la terra non ti frutta di conseguenza o stai senza far niente o la raccolta…
Le statue degli Uffizi sono ventotto e sono state “cantate” ad una ad una dall’intramontabile Niccheri che fu presumibilmente ispirato dalla loro installazione. La composizione non è tra le più rammentate del poeta fiorentino; vale tuttavia la pena di levarla dalle pieghe del tempo e renderla nuovamente disponibile per tutti coloro che la vorranno leggere e (magari!) ricantare in pubblico.
La storia di Beatrice Cenci, decapitata a Roma nel 1599, ha esercitato, ed esercita ancora, un certo fascino per via dello svolgersi degli eventi che la videro condannata unitamente ai fratelli per parricidio. La sua breve vita, 22 anni, fu scandita dalla morte della madre e dagli abusi sessuali del padre che angariava anche gli altri famigliari.
la figura di Pia de’ Tolomei le cui tristi vicende hanno sempre appassionato e ancora appassionano persone di ogni età. Della nobildonna senese, intorno alla quale aleggia un aura di mistero, si sono occupati romanzieri, musicisti e poeti e nella memoria popolare si è impressa più di altre la “versione” di Giuseppe Moroni, detto Il Niccheri, poeta estemporaneo fiorentino dell’Ottocento e di cui riportiamo di seguito la composizione tratta da un librettino Salani del 1875