Il sapore che viene da dentro
Ivo Mafucci: una vita per la poesia
Ivo Mafucci è nato a Chiaveretto, una piccola frazione del comue di Subbiano (AR) il 18 maggio 1930.
Ha vissuto nel paese natale fino a 24 anni poi è emigrato in Francia. Stabilitosi finalmente ad Arezzo ha lavorato come carpentiere edile fino all’età della pensione.
Ha cominciato a cantar di poesia da adolescente confrontandosi presto con gli altri poeti nell’arte del contrasto. Non ha mai smesso d’improvvisare ed è sempre stato un poeta apprezzato sia dai colleghi sia dal pubblico. Ha partecipato a numerose manifestazioni nazionali e internazionali e si è sempre distinto per la ricercatezza del pensiero e per la tessitura del verso.
Nel 2003 ha pubblicato con la casa editrice Edizioni A.C.E. di Arezzo una sua raccolta di versi dal titolo Poesie.
Non compare più in contesti pubblici da alcuni anni ma continua ad improvvisare coi poeti che lo visitano nella casa in cui vive colla moglie Alda.
Mafucci appartiene a quella schiera di poeti aretini che hanno reso Arezzo tra le città più importanti nell’ambito dell’improvvisazione poetica e che ancora vengono ricordati con commozione dai loro concittadini.
Ivo ricorda come la capacità d’improvvisare in versi fosse una delle maggiori ambizioni dei giovani del suo tempo e sottolinea sempre che non tutti possono ambire a cantar di poesia perché la poesia è un dono di natura, ci vuole un po’ di portamento ma soprattutto è “il sapore che viene da dentro” e non è una canzoncina da cantarsi con disinvoltura.
Una voce dal palco di Ribolla
Tutti aspettavano Ivo alla consueta rassegna di Ribolla che si è tenuta quest’anno il 15 aprile. Era un’attesa speciale perché l’Associazione Sergio Lampis, organizzatrice del festival, aveva deciso di donare a Mafucci una targa per festeggiare i lunghi anni di attività del vate aretino. Purtroppo Ivo non ha potuto presenziare e così è stato deciso di portargli il riconoscimento a casa.
Il 28 giugno la piccola cerimonia si è potuta svolgere senza clamore e senza pomposità presso il centro sociale prossimo alla casa di Ivo che, circondato dai poeti, dagli amici e dai famigliari, ha ricevuto dalle mani di Domenico Gamberi la bella targa sulla quale si legge un’ottava della quale resta incognito l’autore e forse è meglio così perché la bella ottava sarà per sempre associata a colui pel quale è stata scritta.
Una voce dal palco di Ribolla
cantando la tua ottava improvvisata
richiama l’attenzione della folla
con la tua rima sempre appassionata.
Mescola i versi dentro a quella ampolla
Componi la tua stoffa assai pregiata
nella rima e nel canto sempre attivo
con tutto il nostro affetto al caro Ivo.
Ivo impegnato in un contrasto con Franco Ceccarelli
Due video della cerimonia
Immagini di Mario Spiganti.