Borbona, 16 settembre 2017
La presentazione del libro “L’ottava rima di Rinaldo Adriani” scritto dal figlio Serafino e curata da Luciano Sarego e Maurizio Ragni è stato uno dei momenti più interessanti del XII festival del canto a braccio di Borbona.
Rinaldo Adriani (1934-2013) è stato uno dei migliori poeti che hanno praticato l’ottava rima in Italia. Stimato e rispettato dai suoi stessi colleghi ha sempre avuto con loro un rapporto schietto e rispettosissimo. Soleva nel canto a tavolino “stuzzicare” a lungo un poeta prima di passare la mano incarnando così la funzione di “maestro” e guida nella strada dei versi. Sebbene potesse apparire un po’ rude era sufficiente ascoltarlo un momento per capire che l’importanza che egli si dava nel canto altro non era che un omaggio rispettoso alla poesia e ai poeti. L’umiltà che di fatto lo permeava traspariva dai suoi versi che richiedevano un ascolto attento e si scolpivano facilmente nella memoria grazie alla loro forza e alla loro bellezza.
Il libro di Serafino Adriani è un’antologia nutritissima delle ottave che il padre ha improvvisato in tanti anni di “carriera” e che fa sempre piacere rileggere e, per chi ha potuto sentirne il canto e la voce, “riascoltarle” mentalmente dalla stessa voce di Rinaldo. Trascriviamo un’ottava da lui improvvisata a Poggio Cancelli (AQ) nel 1971 sul “concetto di poesia”:
Il concetto poetico è nel cuore
è il concetto poetico alla vita
il concetto poetico al cantore
gli sorge sempre qual rosa fiorita.
Canta perciò il montano agricoltore
che si incastona a un’opera infinita
e il senso del cantar che in se ragiona
nei bei zampilli dell’alta Elicona.
Chi scrive ha tratto grande giovamento dalle cantate che ha potuto fare con Rinaldo (L’ultima poche settimane prima della sua dipartita al matrimonio di un giovane poeta) sia in maremma a Pianizzoli (GR), sia nell’alta Sabina.
Serafino Adriani declama due ottave del padre dedicate al cane da pastore.
Veramente grazie all’autore dell’articolo, non si è firmato ma mi ha fatto un gran bel regalo.
Grazie dei ringraziamenti 🙂 Mi pareva giusto annotare questo evento perché il libro è un altro documento della storia secolare della poesia improvvisata.
Indimenticabile Rinaldo. Mi scuso con Serafino per non essere stato presente all’evento di presentazione. Purtroppo avevo un impegno impellente preso precedentemente. Ho comunque fatto la m a parte con due articoli sul Centro e sul Giornale di Rieti. Un caro saluto
Complimenti serafino grande Rinaldo
L’ottava qui gentilmente trascritta da Marco Betti e lasciataci dal poeta Adriani è di folgorante bellezza e intensità. Grazie per averla raccolta e trascritta