Domenica 19 febbraio 2017 sotto il suggestivo loggiato della Pieve di San Giovanni Battista a Remole in Sieci (FI) i bravi attori de La Leggera hanno riproposto all’attenzione del pubblico la zingana o zinganetta come si usa dire nel Valdarno aretino. Questa forma di teatro popolare o, per dirla con le parole dell’enciclopedia Treccani, “specie di farsa campestre che si canta e si recita all’aperto in Toscana” è una commedia itinerante finalizzata alla questua che fino a mezzo secolo fa veniva rappresentata nelle grandi cucine delle case contadine o nei grandi piazzali delle fattorie durante il periodo del carnevale. Il testo era spesso tramandato a memoria; esistono tuttavia anche testi scritti per circostanze particolari. Alcuni personaggi della farsa sono mutuati dalle maschere della storia dell’arte (Pulcinella, il Capitano, il Dottore). I costumi per la rappresentazione venivano sovente noleggiati e pagati col risultato della questua le cui rimanenze venivano interamente investite in un pranzo collettivo detto pranzo dell’accatti.
La copertina del libretto con il testo originale
Oggi, grazie alla Leggera, è possibile godersi nuovamente questa bella forma di teatro popolare in rima basata sul metro zingaresco ovvero su quartine formate da 3 settenari e 1 quaternario o quinario che rima col primo verso della strofa successiva (abbc cdde ecc.). Il testo messo in scena è “Lo sposalizio di Goro con la Lena e Tonio cozzone” di Giova Battista Fagioli. Sotto il collegamento alle fotografie dello spettacolo e le scansioni del testo originale.